Il sisma e le nostre certezze


pt12141000_ciimSpesso le cose sembrano immutabili, tanto da rappresentare un punto di riferimento per la nostra vita, una certezza.
Tuttavia, in pochi istanti, ci possono venire a mancare le nostre sicurezze. Da un giorno all’altro possiamo non avere un posto dove abitare, dove lavorare e sopratutto, perdere i nostri cari. Dobbiamo avere il coraggio di dircelo, dobbiamo avere la consapevolezza dei nostri limiti, dobbiamo anche ricordare. Gli eventi sismici del 20/05/2012 e del 29/05/2012 con epicentro nella regione Emilia Romagna, hanno messo in evidenza alcune carenze degli edifici a destinazione industriale. Tali edifici sono stati realizzati nel corso degli ultimi decenni con l’impiego di elementi prefabbricati. I vari edifici, sono stati progettati con l’impiego di elementi prodotti in stabilimento ed assemblati in cantiere. Spesso alle strutture sono stati abbinati elementi di tamponamento di differente tecnologia. Da una parte abbiamo avuto l’impiego di pannelli prefabbricati dall’altra abbiamo la realizzazione di tamponamenti in laterizio con i relativi serramenti in metallo. L’industria della prefabbricazione, in Italia, ha avuto dagli anni 60 un notevole sviluppo tanto da rappresentare una percentuale notevole dell’industria delle costruzioni. Di pari passo, abbiamo assistito ad un’ evoluzione della normativa inerente le strutture accompagnate da un aumento della sensibilità nei confronti della resistenza alle sollecitazioni sismiche. Anche la ricerca ha fatto notevoli progressi ed allo stato attuale, ci permette di avere a disposizione molti strumenti per effettuare analisi sempre più sofisticate. Per quanto riguarda gli edifici prefabbricati, principalmente, sono state messe in evidenza le carenze dovute da un lato alla carenza di armatura dei pilastri (anche dovuta al fatto che sono stati progettati con normative ormai superate), assenza o insufficienza di giunti tra corpi di fabbrica in aderenza, assenza o carenza nei collegamenti tra gli elementi strutturali e tra questi ed i tamponamenti. Allo stato attuale, è secondo me doveroso fare alcune riflessioni. Occorre prima di tutto considerare il rischio al quale si andrebbe incontro in caso di un rilevante evento sismico. Senza ombra di dubbio, prima di qualsiasi altra analisi, bisogna considerare la salvaguardia della vita umana. Di sisma si muore. Non voglio addentrarmi in questioni macro economiche o statistiche, ma penso che ognuno di noi possa pensare a quanto potrebbe essere toccato da vicino. Le altre conseguenze da considerare sono relative alla interruzione delle attività produttive. Mi ricordo il racconto di un imprenditore che mi raccontava  che dopo alcuni mesi di cassa integrazione era riuscito a raccogliere un certo quantitativo di ordini ed era rimasto con la merce pronta da consegnare ed il capannone inagibile.  Abbiamo tutti in mente i servizi giornalistici che riportavano delle difficoltà di riprendere la produzione, di rispettare le consegne e la difficoltà di reperire finanziamenti adeguati per gli investimenti necessari alla messa in sicurezza e successivamente per le riparazioni necessarie. Ritengo, con il presente articolo, portare le mie riflessioni circa l’utilità di pensare a piani di intervento sugli edifici. Innanzitutto è indispensabile raccogliere la documentazione relativa all’immobile, se questa risulta sufficiente, è possibile procedere direttamente alla modellazione della struttura. In caso contrario, è possibile seguire due strade. In sito è possibile rilevare le geometrie degli elementi strutturali, con l’impiego di un pacometro, è possibile verificare il diametro, la quantità e la disposizione delle armature. Attraverso prove non distruttive è possibile caratterizzare le proprietà dei materiali e quindi procedere alla modellazione. In alternativa a questa procedura, una volta rilevate le dimensioni degli elementi strutturali, è possibile simulare  la progettazione delle strutture secondo le normative vigenti all’epoca della costruzione e successivamente passare alla modellazione della struttura. Dall’analisi della struttura sollecitata dal sisma di progetto, secondo quanto previsto dal D.M. 14/01/2008 per le strutture esistenti, è possibile evidenziare le criticità della stessa. Generalmente, le principali criticità sono relative all’assenza dei collegamenti tra gli elementi strutturali e tra questi ed i pannelli di tamponamento, e all’insufficienza della quantità di armatura presente negli elementi verticali di controventamento (generalmente i pilastri). Note quindi le forze devono essere scambiate tra gli elementi e le sollecitazioni nei pilastri, è possibile progettare un piano di intervento che consente di mettere in sicurezza la struttura. Ritengo importante sottolineare che, un attenta modellazione, ci permette di valutare la struttura nell’attuale stato di fatto, considerando anche quegli interventi effettuati nel corso degli anni che hanno modificato anche significativamente il comportamento della struttura e quindi effettuare la messa in sicurezza globale.